È il momento di raccontare di una nuova famiglia, un’altra storia di PioPio.
Maggio, come ogni mese 😅, ha portato un bel po’ di nascite: Neva, Nora, Emma, Matteo e Niccolò.
Oggi vi racconto com’è arrivata Emma.
Conosco Giovanni e Elisa su Instagram, sono della periferia di Firenze, facciamo la nostra prima consulenza online io ed Elisa. Era appena iniziato l’autunno, un primo pomeriggio ed io stavo riprendendo a lavorare dopo la maternità.
Ci conosciamo, parliamo, Elisa mi racconta la sua storia e decide di intraprendere questo percorso e di vedersi circa una volta al mese per un bilancio di salute.
Non occorre creare bisogni dove non ci sono, certo, ha senso vedersi una volta al mese per ricordarsi di essere al timone della nostra barca. Dove stiamo andando? Come lo sto facendo? ⛴💞
Le settimane passano, conosco Giovanni, mi faccio annusare da Google il loro cane 🐶, vivo la loro casa e respiro la loro energia. Insieme ci tuffiamo in quella che sarà l’avventura della nascita di Emma.
Sotto mio consiglio e spinti dal desiderio di informarsi per essere più capaci, leggeri d’animo e con la mente lucida, decidono di partecipare al corso di preparazione alla nascita di gruppo, online.
La possibilità di conoscersi e interagire spesso e in contesti diversi ci hanno permesso di rafforzare il nostro legame, facilitandomi nel ruolo di loro alleata nei momenti difficili. 💪
Scorrono le settimane, i trimestri, le voglie e le avversità, non solo nei confronti di cibo e odori, ma anche di attività, relazioni e sentimenti.
Elisa sceglie di abbandonarsi alla maternità, si dedica alle attività che scegliamo insieme con impegno, mettendosi in gioco.. mi ricordo quando entrai in casa e la trovai ad impastare una bella pagnotta ai multicereali.. 🥖 mitica!
Riflessioni, risate, un po’ di pianti e confessioni e poi.. il timore all’ultima visita.
La voce rotta della telefonata appena uscita dall’ecografia ce l’ho ancora in mente, il bisogno totale di sentirsi rassicurate, la necessità di fare chiarezza in quel momento per Elisa sono fondamentali, non sapeva, ma forse sentiva che di lì a poco qualcosa sarebbe cambiato.
Dove finisce la logica inizia l’ostetricia.
Chi lo dice ha ragione e ci tengo a precisare che questo non significa essere sprovveduti. Credo abbia più a che fare con il cedere il controllo e saper accettare che le cose possano andare anche come non avevamo programmato.
I giorni a seguire Elisa ha accolto i segnali del suo corpo e se in un primo momento si può far fatica ad accettarli e pensiamo: “perché proprio a me?”, in un secondo momento ci fermiamo e ci ricordiamo che il nostro corpo va ascoltato e seguito. Insieme, cooperando con l’ospedale e il personale, ci siamo prese cura del momento della nascita. 🐣
Non ne è andato tutto come avevano immaginato Elisa e Gianni, ma, il riuscire a vivere la sua esperienza di cesareo programmato a testa alta, ha permesso a questa nuova famiglia di viversi i giorni a seguire mirando a recuperare contatto, calma e dolcezza, in modo da contribuire a stabilizzare un equilibrio in modo sereno e questa è la cosa fondamentale.
Dopo qualche giorno di degenza in più, il nostro incontro ufficiale è stato a casa e tutt’ora continua il nostro cammino assieme. Ogni giorno nasce una parte nuova di mamma Elisa che si trova ad accoglierla con stupore. Se la stanchezza fa capolino, piano piano si diventa esperti anche nel saper chiedere aiuto e sapersi appoggiare, ma quello che è importante davvero è fare quello che ci sentiamo in ogni momento.
Quanto è importante rielaborare la propria storia, quanto è fondamentale.
Elisa ha scelto di vivere quest’avventura, così come veniva.. ed è andata alla grande! ✨
Ester