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Covid-19 e gravidanza

Covid-19 e gravidanza

Più tardi del solito, ma come sempre vi racconto qualche storia dei nati nella prima metà dell’estate! 🌞
A cavallo tra gemelli ♊️ e piccoli cancro ♋️ questo mese diamo il benvenuto a Niccolò, Nina, Elena, Gabriele, Mattia, Virginia, Bianca Maria, Niccolò e Andrea, Giulio, Bruno, Alessia e Nora.

La storia di oggi è una storia di coraggio.
Il decorso della gravidanza è regolare, mamma Silvia sceglie di lavorare fino alla 20esima settimana e proprio durante quella settimana fissiamo il nostro primo incontro da Pio Pio. Arriva da me tramite passaparola (voi siete sempre le più forti 💞 grazie) e mi dice che sente il bisogno di prendersi cura di sé, di  appoggiarsi perché ora, come non mai, avverte di essere indispensabile per il suo bambino e lo sente molto presente nelle sue giornate.
Per stare bene sceglie di essere seguita anche da una nutrizionista esperta di alimentazione in gravidanza e di praticare yoga, che da sempre la aiuta a staccare e concentrarsi sul suo respiro.
Io e Silvia ci vediamo una volta al mese, partecipa qualche volta al corso di  movimento in acqua in gravidanza e decide insieme al suo compagno Leonardo di organizzare il corso di preparazione alla nascita con me a domicilio per sentirsi più liberi di soffermarsi su delle tematiche del corso che li interessano di più.
La scelta dell’ospedale è un dilemma, si trova molto combattuta tra quello che sente e quello che sà, come dice lei.
Silvia è un medico, lavora in ospedale e si trova spesso a vivere questa sua condizione di professionista del settore medico come un limite piuttosto che come opportunità.
Scegliere una struttura ospedaliera con la terapia intensiva perché non si sa mai o scegliere il posto che più mi rappresenta in questo momento.
“Diamoci tempo, aspettiamo.. vedrai che appena ti sentirai protetta, potrai aprirti.”
Ma lei si sentiva sicura a casa sua, non perché volesse passare da coraggiosa o da fuori di testa, ma perché non sentiva l’ospedale il posto sicuro per quel momento lì. Dopo 9 mesi in cui aveva scelto di fermarsi, di dedicare del tempo a se stessa, di lasciare fuori tutto (e tutti) quello che avrebbe creato confusione e non l’avrebbe aiutata.

Una volta mi disse:
👩 “in alcuni momenti penso che queste restrizioni dovute al covid mi danno un gran sollievo, sai? Mi permettono di focalizzarmi solo su di me, il mio bambino e la mia famiglia, siamo la cosa più importante e la voglio lasciare incontaminata”.

Dopo diversi incontri e serate al sapore di tisana arancio e fiori di sambuco, scegliamo di intraprendere il percorso del parto a casa. 🏡💞
38 settimane, 39, 40 primo tampone covid. Negativo.
41esima settimana, secondo tampone. Positivo.

Silvia, a 41*1 settimane si trova positiva al covid19 e qui è entrato in gioco il coraggio di cui vi parlavo all’inizio.
Non potevamo prevederlo, per fortuna non aveva nessun sintomo, ma da 41*1 settimane è stato impossibile continuare a pensare di poter intraprendere la strada del parto a casa che stavamo programmando da mesi. Silvia, che come unica certezza desiderava la mia presenza per la nascita del suo bambino e, qualora fosse andata in ospedale, la presenza di suo marito, non ha più avuto la possibilità di scegliere.
Nessuno è cattivo, sono regole. Questo ha portato silenzio, tristezza e molto sconforto.
In quella paura, però, si nascondeva il grande coraggio di Silvia, la nostra lontananza forzata nascondeva in realtà un legame autentico, puro e molto potente frutto del lavoro dei mesi passati.
Ce la fai, ce la fate, nascerà e sarà un momento sacro Silvia, sarà la sua venuta al mondo, onoriamola.
Tra meditazioni in videochiamata e consulenze dal balcone a 41*5 Beatrice sceglie di rompere il sacco. Leonardo chiama l’ambulanza che raggiungerà l’ospedale nella zona Covid19. Tutto va come non desiderato, come non immaginato, anche la pipì la fa nel secchio (“come con l’abito da sposa” mi dice 👰‍♀️) ma la voglia di nascere di Beatrice è più forte. Tutto il contorno perde nitidezza, perde valore, Beatrice è l’unica cosa che conta.

Silvia arriva in ospedale alle 4 del mattino e Beatrice alle 9 è già tra le sue braccia 🐣💞.

Ancora lontane dal resto del mondo, in quarantena, Silvia e Beatrice stanno affrontando il puerperio nella loro camera, nel loro nido e nella loro pace, aspettando il test negativo che permetterà al resto della famiglia (e alla loro ostetrica 😜) di abbracciare Beatrice.

Complimenti Silvia, sei una leonessa 💥.

Immagino già che se sei arrivata a leggere fino a qui avrai delle domande ☺️, ti lascio le più frequenti nello schemino qui sotto 👇

Per approfondimenti su Covid-19, gravidanza e parto, vi lascio il link di SaPeRiDoc, molto utile
👉 www.saperidoc.it

Ester